Perfetti sconosciuti

by Valentina Longo (Italy)

Making a local connection Italy

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Senso di vuoto. Fame implacabile. Analisi delle priorità: sono davvero priorità? Mi guardo intorno. Mi rendo conto di essere circondata dal superfluo: lo metto in vendita su internet. Do un’occhiata sul web: cerco un’ispirazione, una motivazione, una meta. La trovo! Anzi, è lei che trova me: mi appare un’immagine di un lupo feroce di pietra, mi fissa, mi sfida. Guardo meglio: sono più statue di lupi feroci sparsi su un piano urbano; sullo sfondo un castello imponente, grigio e severo, sembra uscito dalla fantasia cinematografica. Leggo sotto l’immagine la didascalia: è un’installazione artistica, impiantata a Napoli. Bene! Ho trovato una meta, che non mi invita a raggiungerla, mi sfida ad affrontarla! Nei giorni a seguire approfondisco le informazioni, luoghi di interesse, eventi… La lista si allunga proporzionalmente al mio entusiasmo, non so se riuscirò a fare tutto, ma non cancello nulla: troppo ottimismo e troppa fibrillazione per pensare a ciò che non si farà. L’unico rammarico è perché non ci ho pensato prima. Nel frattempo sono riuscita a vendere un po’ di roba, da cui ho ricavato pochi spiccioli: poco importa, è pur sempre un segno positivo, considerato il breve lasso di tempo dall’annuncio. Parto! Il benvenuto è un’alba spettacolare dal porto. Il sole spunta da due montagne ravvicinate che col riflesso del mare formano delle labbra nere giganti. Mi danno il bacio del risveglio e del benvenuto. Il sole è il loro neo scintillante che le sovrasta: è il Vesuvio con accanto il monte Somma. Tutt’intorno luce accecante, rosa, arancione. Basterebbe solo questo per rendermi conto di aver scelto bene. Proseguo per il centro, facendomi guidare dalla fame- quella vera e propria-, una cattiva guida, ma spesso è l’unica che rimane. Seguo gli odori. Nell’aria un suadente profumo di dolce appena sfornato a tratti è interrotto da quello pungente del caffè. Entro nel primo posto dove l’odore sembra più persistente: croissant di crema pasticcera con amarena candita e caffè, combo perfetta! Ora riesco a ragionare meglio, distinguo le sagome delle persone, li osservo nei loro gesti, nei modi di comunicare e ascolto i loro suoni e le loro voci. Si muovono freneticamente, trasmettono energia e simpatia in modo inconsapevole. Sono molto espansive e comunicative, lo noto dagli sguardi che con fugace circospezione si dirigono verso altre persone non dirette destinatarie delle comunicazioni. Ed è da qui che si innescano battute a catena, di persona in persona, tra insospettabili conoscenti o illustri sconosciuti, chissà. Chi vuol partecipare partecipa, ci si sente invitato da tale tono confidenziale ad intervenire, ma la timidezza prende il sopravvento e non riesco a far altro che sorridere e proseguire. Oscillo da un gigantesco murales con il volto di un ragazzo di pelle scura con una mitra sulla testa, alla statua marmorea di Cristo velato, con un effetto incredibilmente trasparente. Proseguo, senza sapere se sia la direzione corretta, così ipnotizzata dall’ambiente circostante da non volere distogliere lo sguardo nemmeno per un momento. D’improvviso un odore irresistibile raggiunge le mie narici, mi giro, è una pizzeria molto affollata. Si accalcano di fronte al bancone, dove intravedo fritture dorate che vendono distribuite in modo velocissimo ai clienti soddisfatti che le portano via in sacchetti bisunti. Decido di mettermi in fila. Accanto a me un ragazzo con una Reflex non smette di guardare l’obiettivo. Vengo assalita dal desiderio di voler vedere coi suoi occhi, che appaiono più interessati dei miei su particolari che non riesco a cogliere. Mi decido di accogliere l’invito generalizzato che precedentemente per timidezza avevo declinato, e gli chiedo: - Che particolari interessanti trovi in questo vicolo? Mi guarda e prende qualche attimo in più per riprendersi da una domanda inaspettata, poi risponde: - In verità stavo solo regolando meglio questa, si vede meglio con la pancia piena! Scoppio a ridere perché è esattamente quello che succede spesso anche a me. Poi mi sforzo di osservare anche io e intravedo un lenzuolo steso ad asciugare, arrotolato dal vento ha assunto una sembianza umana. - Guarda lassù quanto è curioso quel lenzuolo! - È vero! - La luce filtra diretta, forse riesci a coglierne i riflessi… - Hai buon occhio! Complimenti! [E scatta un paio di foto] - Grazie. Mi appassiona la fotografia. - Piacere, Datlas. - Piacere, Valentina. [...]